giovedì 24 settembre 2015

La  pietra delle lacrime. Terry Goodkind. Fanucci.

Cosa funziona:
1.       Scrittura più coinvolgente del primo episodio, che nonostante tutto riesce a trascinare anche dove non la si vorrebbe seguire (7)
2.      Il colpo di scena, che peraltro non è un punto centrale della trama, in cui Richard e quella sorta di sorellina premestruale sono separati da una sequenza di illusioni che tentano di separarli: lui capisce di non aver fatto a fettine altro che una immagine proiettata dal sogno nel quale galleggia, riuscendo a fuggire dalla terra dove erano intrappolati (6)
3.       Il tam-tam della rete, che non riesce proprio ad arginare il contagio di certi libracci. Nel quale casco io stessa, andando a leggere più episodi, nella speranza di trovarne uno carino (7)

Cosa non funziona:
1.       La apertura della scatola di un (im)probabile Orden è un prestito di lusso dai vasi di Pandora e da una intera truppa di orci, anfore, olle, arche e parenti stretti, ormai trita nelle citazioni e nella figliolanza poco legittima (5)
2.    Nessuno dei cattivi del libro ha una benché minima caratterizzazione (3)
3.      Carattere di stampa e grafica scadenti (5)
4.      Tutti i diciassettenni e dintorni vengono considerati bambini. Idea curiosa e per lo meno folle. Per non dire del vocabolo, bambini, ripetuto tipo ossessione (3) 
5.    Un fantasy che considera la magia un male mi mancava. Ho perduto quasi un mese della mia vita a cercare di capire il perché, infine ho rinunciato. Credo non lo sappiano neppure editore ed autrice. Forse contava solo sfornare una malloppata di pagine per adolescenti amanti della fuffa, ma così tanta fuffa che per decine e decine di pagine non succede nulla. Sarà che è un fantasy suona come scusa buona per tutti gli usi? (3)
6.    La copertina è testimonial delle 1.026 pagine: un orrore (3) 

Non lo metto, il voto. I numeri sanno essere tanto inclementi, ma per questa schifezza forse non riuscirebbero ad essere abbastanza.