Vortice.
Alfredo Oriani. Chipiuneart.
Cosa
funziona:
1.
Scelta dell’opera. Romanzo di notevole bellezza (8)
2.
Carattere di stampa. Classico, elegante (7)
3.
Editing. Due punti in meno per i mancati rientri, perché i capitoli non
devono mai cominciare nella pagina sinistra e l’indice è senza il numero diciannove (7)
4.
Assenza quasi totale di refusi, che nei libri di oggi sovente abbondano (8)
5.
Introduzione svelta, utile – che rarità! – e non professorale (8)
6.
Citazione dell’editore originale del romanzo (6)
Cosa
non funziona:
1.
Prezzo eccessivo per un tascabile (5)
2.
Carattere sui risvolti laterali inadatto. Ora bianco, ora nero, troppo
piccolo in tutti e due i casi e senza margini giustificati. Molto fastidioso
(4)
3.
Errore nella bio dell’autore: l’appropriazione da parte del fascismo è
indebita (5)
4.
Logo puerile, cupo, di una bruttezza imbarazzante (2)
5. Sito web degli editori immaturo, sembra un blog da ragazzini (3)
6.
Collocazione sbagliata dell’aforisma sulla civetta – o va sul retro, o in
ultima pagina, prima del tipografo – e mancanza di autore del suddetto (5)
La
media voto è un 5,6 ma il romanzo proposto è di qualità. Molto meglio di Garzanti,
che dell’Oriani, nel 2003, fece una polpetta avvelenata. Pollice verso per l’ingiuria
artistica in copertina, per le alette e per il sito.