giovedì 5 marzo 2015

After. Anna Todd. Sperling & Kupfer.

Cosa funziona:
1.      Packaging e campagna pubblicitaria. Anche quelle sono un’arte (9)
2.      La Paramount Pictures ne ha acquistato i diritti per un prossimo film. Siamo sempre nello stesso campo, la pubblicità, ma dicono sia l’anima del commercio, e il libro più venduto e famoso della storia – la Bibbia – insegna. Voto alla strategia (8)
3.     Per i fanatici del trash è un capolavoro e si sa che bisogna accontentare tutti. A costoro non importa che sia un’operazione di corruzione della buona scrittura (6)
4.     Grafica, liner notes, riferimenti, carta. Ogni dettaglio è in funzione del business, e in questo la produzione eccelle ampiamente. Le case editrici non sono istituti benefici (7)

Cosa non funziona:
1.      Troppo famoso per essere vero. Montatura editoriale (3)
2.      Fandom stroboscopico, nato da una fanfiction perciò con tutti i difetti del caso: incoerenza dei temi e della trama, degrado linguistico, qualità infima della storia (2)
3.     La scelta del carattere di stampa sa di clonazione ancor più dell’ossatura del libro. Che non fa altro che ripetere un cliché come un cupo rosario. Copertina da serial novel (5)
4.     Mobbing, maltrattamenti, umiliazioni: il protagonista, bad boy dal cuore d’oro, dimostra di essere al passo con gli adulti moderni in quanto a interiorità deragliata. Errori e bestialità a ruota libera: l’editing non esiste, e dove esiste è pericolosamente superficiale (3)

Media voto 5,3 con riserva. Intesa come riserva di caccia, nella quale si dovrebbe sparare come nel celebre spezzone fantozziano sugli architetti di questa porcheria.